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giovedì 11 ottobre 2012

Un partito creativo - parte 2


Il partito deve porsi come leader dell’evoluzione, oltre l’attuale conosciuto; diventare traino per le folle. Il partito deve proporre un’evoluzione permanente della scienza, della cultura, dell’economia, della spiritualità… Non deve rispecchiare fedelmente l’attuale stato di coscienza del popolo, ma sforzarsi di essere sempre un po’ oltre, un po’ davanti. Il partito è il faro, non la nave.

Il Partito Italia Nuova ha capito che per fare questo deve superare l’attuale fase della manipolazione e della persuasione delle folle – la cosiddetta “conquista del consenso”, come se si fosse in guerra – dentro cui sono immersi gli attuali schieramenti politici. Il Partito Italia Nuova ha capito che la leadership non la si guadagna più con la coercizione fiscale o militare, ma ispirando, facendo sognare, fornendo senso alle vite dei cittadini; i quali, nel profondo, non aspettano altro.
Non si ripeterà mai abbastanza quanto questo aspetto sia più importante dell’elaborazione dei giusti programmi.
Il partito per cui io darei la vita non è quello che riesce a “sanare il bilancio”, ma quello che fa risuonare una corda del mio cuore, quello che pronuncia parole in grado di far volare la mia anima. Un programma di partito, per quanto indispensabile, prima o poi passa, diviene obsoleto, mentre le energie archetipiche non passano, non diventano mai superate. L’archetipo dell’Eroe, quello del Guerriero, del Santo o del Saggio, del Sovrano o del Ribelle, dell’Artista o della Mamma… non passeranno mai, perché sono figure registrate nella nostra anima. Non si tratta di mode o correnti di pensiero temporanee. Un partito, perché sia veramente tale e possa davvero governare un popolo, deve diventare incarnazione di uno o più archetipi.

Se il Governo si limita a rappresentare l’ente che impone i sacrifici ed entra a casa tua a riscuotere le imposte (per pagare il debito che ha contratto con le banche), lo scollamento fra cittadini e politica diviene sempre più ampio. Lo Stato allora viene percepito come alleato dei banchieri e nemico del cittadino. Se invece il partito al governo è capace di ispirare valori profondi, trarrà a sé i cittadini come un magnete, e questi lo sosterranno acclamandolo. A questo punto lo Stato avrà nei suoi cittadini i più grandi alleati e non degli avversari pronti a difendersi da lui. Essi supporteranno i suoi progetti perché sanno che nel prendere parte alle iniziative dello Stato realizzeranno anche i propri obiettivi. Insieme, Governo e popolo, sono protesi verso l’evoluzione.
Il Partito Italia Nuova sa di dover lavorare sulla causa e non sull’effetto. Per esempio, non cercare di risolvere la crisi prendendo soldi ai cittadini o tagliando le spese per la Sanità, ma cambiare le regole del gioco in maniera da annullare le cause stesse della crisi.
[delle cause della crisi ho parlato in maniera ampia e chiara nel post:
L’evasione fiscale – Arma di distrazione di massa]

Nel marketing si dice “essere sul mercato prima della domanda”, ossia non aspettare che arrivi la richiesta d’aiuto e poi tentare convulsamente di tamponare la situazione di settimana in settimana (ciò che sta avvenendo oggi in Europa), ma fare in modo che non debba nemmeno arrivare la richiesta d’aiuto. Pensare a una buona semina invece che risolvere il problema di un cattivo raccolto.


Un vero partito deve sfidare le rappresentazioni culturali e morali dominanti e aprire nuove strade a visioni del mondo alternative. Un movimento che sia davvero nuovo, che si pone come riferimento, non punta più a rivendicazioni materiali, cercando di intortare i cittadini con i soliti slogan – più lavoro, più sicurezza, ecc. – ma si concentra sul cambiamento dei modelli di pensiero in tutti i campi. Per esempio, si può insegnare ai giovani a non cercare il lavoro in base a quanto possono guadagnare, nella speranza di riuscire a sostenere un mutuo, ma esclusivamente in base alle proprie passioni. Allora il guadagno diventa una conseguenza del fare bene e con passione il proprio lavoro. In questo modo non si creano dei frustrati, poveri o ricchi che siano.
Siamo arrivati al punto in cui i partiti oramai non promettono neanche più il lavoro, la casa e le pensioni più alte – come si faceva una volta – ma si fanno votare incitando a maggiori sacrifici! Si sta cioè facendo leva su un bisogno masochistico del popolo: “Sono io che ho sbagliato, non loro, e sono io che devo pagare. Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa”. Siamo proprio alla fine della corsa, e ciò è positivo per chi attende il cambiamento.

Pur possedendo un programma politico ben definito, la vera forza del Partito Italia Nuova sta nel renderti libero di crearti una nuova identità, senza uniformarti, libero di ripensare te stesso, assumendoti una nuova responsabilità come »uomo nuovo« e »donna nuova« che si collocano al centro della propria vita. Più riesci a fare questo, meno hai bisogno dell’assistenza statale e più sarai soddisfatto della tua vita, la quale diviene automaticamente più dignitosa.
Un partito che è anche movimento culturale rappresenta la visione della politica del futuro. Con il tempo otterrà consenso, reputazione, fedeltà e, non meno importante, sostegno economico, in misura molto maggiore rispetto ai partiti attuali. Questo è un partito che si distingue e quindi fornisce alla gente una ragione per parlare di se stesso. Non può non avere successo. I partiti che si fondano sull’incoscienza e sull’ignoranza degli elettori sembrano avere più successo nell’immediato, ma in una società dove i cittadini si stanno svegliando e cominciano a esprimere tutto il loro potenziale… questi partiti sono destinati a scomparire per lasciare spazio a chi ha sempre puntato sull’evoluzione della cultura e sulla libertà delle coscienze.

Salvatore Brizzi

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